Virginia Woolf, Sulla malattia

Quell’illusione di un mondo così formato da echeggiare ogni gemito, di esseri umani così legati da bisogni e paure comuni che, se tiri il polso di uno, trascini l’altro, dove, per quanto strane siano le tue esperienze, anche altri le hanno vissute, dove, per quanto lontano ti spingi nella tua mente, qualcuno ci è stato prima di te – è tutta un’illusione. Noi non conosciamo la nostra anima, figuriamoci l’anima degli altri. Gli esseri umani non procedono mano nella mano per tutta la strada. C’è una foresta vergine in ognuno; un campo innevato dove anche l’impronta di un uccello è sconosciuta. Qui procediamo da soli, e ci piace di più così. Essere sempre compatiti, essere sempre accompagnati, essere sempre compresi sarebbe intollerabile.

ACQUISTA